Adeguamento stipendiale ISTAT

L’adeguamento degli stipendi dei docenti e ricercatori universitari è previsto dall’art. 24 comma 1 della legge 448/1998 sulla base degli incrementi medi nell’anno precedente delle retribuzioni dei dipendenti pubblici contrattualizzati, esclusi il personale di magistratura ed i dirigenti non contrattualizzati

A decorrere dal 1 gennaio 1998 gli stipendi, l’indennità integrativa speciale e gli assegni fissi e continuativi dei docenti e dei ricercatori universitari, del personale dirigente della Polizia di Stato e gradi di qualifiche corrispondenti, dei Corpi di polizia civili e militari, dei colonnelli e generali delle Forze armate, del personale dirigente della carriera prefettizia, nonché del personale della carriera diplomatica, sono adeguati di diritto annualmente in ragione degli incrementi medi, calcolati dall’ISTAT, conseguiti nell’anno precedente dalle categorie di pubblici dipendenti contrattualizzati sulle voci retributive, ivi compresa l’indennità integrativa speciale, utilizzate dal medesimo Istituto per l’elaborazione degli indici delle retribuzioni contrattuali.

come confermato anche dall’art. 5 comma 1 del DPR 232/2011 che regola il passaggio al nuovo regime della legge 240/2010 (Gelmini)

Fermo restando quanto previsto dall’articolo 9, comma 21, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, le tabelle di cui agli allegati 1, 2, 3 e 4 sono aggiornate ai sensi dell’articolo 24 della legge 23 dicembre 1998, n. 448.

Viene calcolato dall’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) e determinato annualmente (entro il 30 aprile) con un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM), con decorrenza dal 1 gennaio dell’anno in questione (e conseguente corresponsione dei mesi arretrati rispetto alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale).

Nel caso in cui tali emolumenti siano corrisposti in ritardo, la tassazione cui saranno soggetti sarà separata rispetto a quella degli altri redditi, come stabilito dall’art. 17 comma 1 lettera b del DPR 917/1986 (anche detto Testo Unico delle Imposte sui Redditi, TUIR)

L’imposta si applica separatamente sui seguenti redditi:

[…]

b) emolumenti arretrati per prestazioni di lavoro dipendente riferibili ad anni precedenti, percepiti per effetto di leggi, di contratti collettivi, di sentenze o di atti amministrativi sopravvenuti o per altre cause non dipendenti dalla volontà delle parti, compresi i compensi e le indennità di cui al comma 1 dell’articolo 47 e al comma 2 dell’articolo 46;

e nella misura stabilita dall’art. 21 comma 1 della medesima norma

Per gli altri redditi tassati separatamente, ad esclusione di quelli in cui alla lettera g) del comma 1 dell’articolo 17 e di quelli imputati ai soci in dipendenza di liquidazione, anche concorsuale, di cui alla lettera l) del medesimo comma 1 dell’articolo 17, l’imposta è determinata applicando all’ammontare percepito, l’aliquota corrispondente alla metà del reddito complessivo netto del contribuente nel biennio anteriore all’anno in cui è sorto il diritto alla loro percezione ovvero, per i redditi e le somme indicati, rispettivamente, nelle lettere b), c-bis) e n-bis) del comma 1 dell’articolo 17, all’anno in cui sono percepiti. […]

Si riportano di seguito i decreti e relativo adeguamento percentuale degli anni precedenti (ricordando che nel quinquennio 2011-2015 tale adeguamento è stato bloccato per i docenti universitari, così come gli scatti stipendiali, e sino al 2018 vi è stato il blocco della contrattazione per tutto il pubblico impiego)

Anno Decreto Adeguamento
2025
2024 DPCM 23/07/2024 3.2% (13) 4.4% (14)  4.3 (15)4.80% (16) 4.80%
2023 DPCM 08/01/2024 (12) 1.50% (8) 2.80% (9) 4.90% (10) 0.98%(11)
2022 DPCM 25/07/2022 0.45% (7)
2021 DPCM 15/03/2022 0.91% (6)
2020 DPCM 13/11/2020 1% (4) 1.71% (5)
2019 DPCM 03/09/2019 2.28% (3)
2018 DPCM 03/09/2019 0.11% (2)
2017 0.00%
2016  0.00% (1)
2011-2015
2010 DPCM 30/04/2010 3.09%
2009 DPCM 29/04/2009 3.77%
2008 DPCM 07/05/2008 1.77%
2007 DPCM 27/04/2007 4.28%
2006 DPCM 02/10/2006 2.23%
2005 DPCM 13/04/2005 2.82%
2004 DPCM 14/05/2004 1.38%
2003 DPCM 20/06/2003 2.75%
2002 DPCM 17/05/2002 4.31%
2001 DPCM 28/05/2001 2.60%

(1) in base alla nota ISTAT di marzo 2016 (qui leggasi il comunicato stampa), restando in attesa di conferma da parte del DPCM

(2) così richiama la circolare 31/2018 della Ragioneria dello Stato sul bilancio di previsione per l’esercizio 2019

(3) valore indicativo in base all’aumento della retribuzione complessiva dei comparti istruzione e ricerca (qui la circolare 31/2018 della Ragioneria dello Stato sul bilancio di previsione per l’esercizio 2019, e qui il nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) 2016-2018 per il personale non docente dell’università), sanità, enti locali e funzioni centrali, e mancando ancora l’adeguamento per il rinnovo dei contratti dei dirigenti. Si veda inoltre il comunicato stampa dell’ISTAT per il trimestre ottobre-dicembre 2018. L’aumento della retribuzione del personale docente sarà (vedi nota della CGIL) di circa il 3.4%, distribuito nel triennio relativo al rinnovo dei CCNL, ovvero uno 0.11% nel 2018 (vedi nota (2), la precedente), un 2.28% nel 2019 e circa l’1% nel 2020 (in attesa degli adeguamenti stipendiali residuali)

(4) si veda la nota precedente per comprendere la motivazione

(5) si veda il link nel mio commento del 14/12/2020

(6) in base al comunicato stampa dell’ISTAT di aprile 2021 si ipotizzava lo 0%

(7) come stimato nella nota ISTAT del 31/03/2022 citata nella circolare #23 del 19/05/2022 del MEF

(8) in base alla nota trimestrale ISTAT del 28/10/2022

(9) in base alla nota trimestrale ISTAT del 31/01/2023

(10) in base alla nota trimestrale ISTAT del 28/04/2023

(11) si veda la circolare del MEF #29 del 03/11/2023, e la nota della CGIL dell’08/11/2023 sulla differenza nel calcolo rispetto alla nota ISTAT

(12) si veda l’interrogazione parlamentare del senatore Francesco Verducci riguardo il ritardo nell’emanazione del DPCM

(13) in base alla nota dell’ARAN del 30/10/2023 (si veda anche il commento di Mauro)

(14) in base alla nota dell’ARAN del 31/01/2024

(15) in base alla nota dell’ARAN del 09/05/2024

(16) in base alla circolare del MEF #16 del 9/04/2024

928 commenti su “Adeguamento stipendiale ISTAT”

  1. Sicuri che a bloccare il decreto sia il governo e non la crui?
    La maggiore spesa è a carico del ffo non della finanza pubblica

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    • Alessandro, forse hai ragione, sotto sotto potrebbe essere così. Ma la responsabilità giuridica di non compiere nei tempi dovuti un atto dovuto per legge (la firma del DPCM) è del Presidente del Consiglio dei Ministri (PCM). Questo è innegabile. Quindi, perché non protestare con il Presidente del Consiglio? Perché non provare a contattare esponenti politici che conosciamo per segnalare il consueto illegale ritardo e fare la giusta pressione su chi deve firmare il Decreto?

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      • Riflettevo sul fatto che questo ritardo è davvero stupido, dato che poi saranno costretti comunque ad erogare tutti gli arretrati dovuti. Forse guadagnano qualche spicciolo a titolo di interessi attivi?

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    • Notizia che è in collegamento diretto con le nostre traversie per il (misero) adeguamento salariale. Davvero occorre mobilitazione come in occasione dello sciopero promosso dal compianto Ferraro.

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  2. Beh, il taglio corrisponde piu’ o meno all’aumento del 4.8%. Se calcoliamo uno stipendio medio (costo totale) di 70.000 euro/y, l’aumento e’ 3500 Euro/y. Circa 50.000 prof e ricercatori … fa 175 milioni.

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  3. Si infatti.. però il DPCM non riguarda fortunatamente solo i docenti universitari..ma altro personale.. quindi dovrà essere pubblicato per forza.. purtroppo i tagli si ripercuoteranno.su altre categorie..ad esempio anche il personale tecnico amministrativo…

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    • Se fate affidamento sul personale dirigente del comparto difesa e sicurezza che aspetta da 7 (SETTE) anni il contratto per le accessorie, percepisce indennità inferiori rispetto ai contrattualizzati e attende vari fondi e compensi da non so quanto tempo, siamo messi bene.

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  4. Considerate pure che i cambiamenti “in peius” nel nostro fantastico paese, fanno presto a diventare consuetudine. Mi aspetto che si arrivi come minimo a gennaio 2025.

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  5. Buongiorno,

    non risulta nel sito dell’ASPMI quanto riportato da Bernardino. Il DPCM istat 2024 di solito è firmato dal Presidente del Consiglio o dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio come nel caso del DPCM dell’autorità giudiziaria. Saluti.

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  6. Entrando nel sito di Aspmi per contemplare altre notizie mi sono imbattuto nella possibilità di chattare con loro. Ho fatto una precisa richiesta sul punto di situazione del DPCM adeguamento stipendi dirigenti militari 2024, categoria alla quale appartengo. Il risponditore prendeva tempo indicando che mi avrebbero fatto sapere quanto prima via mail precedentemente indicata. La risposta ufficiale che ho ricevuto e come riportato inizialmente. Purtroppo non so come incollarla su questa pagina ma era una risposta ufficiale certa ancorché poco argomentata. Altro non so

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  7. Anche io ho avuto notizia – da fonte accreditata – che il DPCM ha passato il vaglio della Ragioneria generale dello Stato.

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  8. Novità sulla pubblicazione in gazzetta del DPCM? Anche se la diminuzione dell’ FFO fa paura…per quest’anno e per il futuro

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  9. sono entrato anch’io in chat con il sito dell’ASPMI, mi hanno confermato che il DPCM è in firma alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Per la pubblicazione in G.U. non mi hanno saputo dare tempistiche, ma credono non ci vorrà molto. Penso che al massimo in un paio di mesi ci sarà accreditato tutto l’arretrato, almeno me lo auguro…

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  10. Scusate, non vorrei deludervi, ma “in firma alla Presidenza del Consiglio” significa appunto che è stato redatto e deve essere firmato. Ma ciò non è garanzia di tempi brevi. Potrebbe esserci l’intenzione di ritardare il momento della firma (per motivi di finanza pubblica o altro) o potrebbe ritardare ancora molto per semplice negligenza. Come potrebbe invece venir firmato a breve. Ricordo che anche in anni scorsi all’informazione “è in firma” non fece seguito la firma in tempi rapidi. Mi pare che sia un’espressione che dica poco, in un senso o nell’altro.
    Credo piuttosto che dovremmo fare qualcosa perché questo ritardo ingiustificato e certamente dannoso non si protragga, interessando esponenti politici o sollecitando associazioni sindacali a qualche dichiarazione pubblica. Io qualche mail da comune cittadina la manderò. Certo, se qualcuno ha rapporti più solidi con esponenti politici o sindacali, l’effetto sarebbe maggiore.

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  11. In firma vuol dire invece che i passaggi amministrativi e di controllo hanno sancito la copertura finanziaria e quindi acclarato le disponibilità economiche per il provvedimento.
    Quindi non c’è alcun motivo di ritardare ma solo attendere l’iter di promulgazione ed efficacia dell’atto.

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  12. Opto piu’ per l’intrrpretazione di Laura. Firma ministeriale e’ pur sempre atto di volonta’/opportunita’ politica oltre che amm.va.

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    • A firma significa che manca solo un atto formale, burocratico. Non c’è nulla di politico in un provvedimento del genere. Quello che conta è la percentuale di aumento, se confermata. Nel caso poi il ritardo dovesse estendersi al 2025 l’arretrato verrebbe tassato meno (con l’aliquota media invece che con quella massima).

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      • “Nel caso poi il ritardo dovesse estendersi al 2025 l’arretrato verrebbe tassato meno (con l’aliquota media invece che con quella massima).”
        … ma poi con il conguaglio del successivo mese di febbraio verrebbe addebitata la differenza tra aliquota massima e media?
        Chiedo perché non so. Grazie a chi risponderà.

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  13. Concordo con chi dice che “alla firma” non vuol dire nulla: gli esempi passati ci hanno inequivocabilmente dimostrato che ciò non fornisce alcuna indicazione né in ordine al momento in cui il PdC firmerà, né in ordine alla successiva registrazione da parte della Corte dei Conti, né, infine, con riguardo al momento della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (dopo la quale il provvedimento è efficace, ma come noto i singoli Atenei impiegano 2/3 mesi ad adeguarsi ed a corrispondere gli arretrati). È una situazione è indecente, ma è così.

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  14. A questo punto, considerato che siamo ad agosto, meglio aspettare ancora 4 mesi per non vedersi tassati gli importi ad aliquota massima…

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    • ma anche sei mesi, l’importante che ci sia copertura finanziaria e che il fatidico 4.8% non sia ,come l’anno scorso, “promesse da marinaio”.

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  15. Si dice a Poker “Meglio pochi, maledettissimi ma subito”. Non mi fido della governance, indipendentemente dal colore, per cui crederò di avere l’adeguamento (che mi spetterebbe per legge entro fine aprile) solo quando lo vedrò in busta paga. Fino ad allora non ci crederò, perchè fin troppe volte ci hanno messo le mani in tasca, a cominciare dai colleghi Giuliano Amato (sinistra) e Giulio Tremonti (destra), che con il blocco degli scatti hanno provocato a ognuno di noi (soprattutto i più anziani) danni di svariate centinaia di migliaia di euro.

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  16. Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il provvedimento relativo all’adeguamento ISTAT per i magistrati. E per i dirigenti delle Forze Armate?

    ASPMI ritiene che sia inaccettabile che ogni anno i dirigenti delle Forze Armate debbano subire trattamenti di sfavore rispetto ad altre categorie.

    Cosa aspetta il Presidente del Consiglio a riconoscere quanto di diritto ai nostri dirigenti? Non è tollerabile un ulteriore ritardo.

    Ribadiamo con forza la necessità di un intervento tempestivo e deciso da parte del Governo, perché chi serve con dedizione il Paese merita di essere trattato con la stessa attenzione riservata ad altre figure professionali.

    https://www.aspmilitari.it/il-governo-continua-a-dimenticare-i-dirigenti-delle-forze-armate-aspmi-basta-discriminazioni/

    Rispondi
    • Menomale che i docenti universitari sono accorpati ai dirigenti delle forze armate. Lo stesso messaggio di “servizio al paese” sarebbe stato irriso dal governo ancora di più se relativo solo alla docenza…

      Rispondi
    • Nella tabella permane il refuso “Numeri indice (dic. 2015 = 100)” si tratta invece di indici 2021, come risulta dalla prima tabella sulla sinistra in alto in tutte le pagine.
      Riguardo alle previsioni, non ci sono stati ulteriori aumenti congiunturali determinati dal rinnovo di contratti collettivi, si confermano per tanto valori simili a quanto avevo ipotizzato in precedenza, ovvero un aumento di circa 0.56% per il complesso PA.
      Anche se gli aumenti tendenziali di questi ultimi mesi si attestano a 1.9%, se nel frattempo non ci saranno ulteriori rinnovi contrattuali, l’1.9% verrà confermato anche nei prossimi mesi, ci sarà pero’ un aumento tendenziale negativo del 13.8% circa nel mesi di dicembre derivante dal mancato rinnovo dell’indennità di vacanza, che porterà la media degli aumenti tendenziali intorno allo 0.56%. Visto che si tratta di un’approssimazione ipotizzerei per la nostra categoria un aumento in un intervallo tra 0.5% e 0.6%.

      Rispondi
  17. In ogni caso ogni atto del Gogerno è sottoposto al controllo preventivo di legittmità da parte della Corte dei conti (art. 100 Cost.), sicchè anche se tutte le firme fossero state apposte sul DPCM il testo sarà all’esame della sezione di controllo della Corte dei conti, la quale può registrare l’atto e farlo poi pubblicare sulla G.U. oppure può chiedere chiarimenti al Governo o sollevare rilievi di legittimità, che poi solo il Consiglio dei Ministri può far superare, fermo restando che la Corte dei conti alla fine può registrare l’atto con riserva oppure rifiutare totalmente la registrazione perché comporta una spesa non prevista nel bilancio dello Stato. Il controllo della Corte sul punto non è affatto irrilevante. Segnalo peraltro che la Ministra dell’Università ha risposto ad interrogazione parlamentare sul punto come potete leggere al link: https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Sindispr&leg=19&id=1422775

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    • Caro Collega,

      Non mi pare che la Ministra abbia risposto all’ interrogazione che chiedeva ragione del ritardo con cui si stava procedendo al DPCM. Poteva dire che non era competente e non opporre il classico muro di gomma. Se poi il DPCM fosse stato firmato ed in attesa del visto della Corte si saprebbe a chi attribuire il ritardo.

      Rispondi
  18. Ringraziamo il collega per averci reso edotti dell’illuminante risposta della Ministra Bernini all’interrogazione paralmentare, comunicando “coram populo” quanto gli interessati già sapevano da tempo. Fino a quando continueremo a farci prendere in giro da questa gente? Buona giornata!

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  19. A questo punto vedrete che ci corrisponderanno il dovuto a novembre/dicembre, così oltre al danno del ritardo avremo anche la beffa che essendo riferite all’anno corrente saranno tassate ad aliquota massima….

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    • A prescindere dall’aliquota applicata, poi in dichiarazione dei redditi pagherai quanto dovuto, con conguaglio a credito o a debito.

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  20. Secondo me è inutile disquisire su tempi e procedure. Tutte le categorie hanno beneficiato di una particolare attenzione in risposta all’aumento dell’inflazione e destinatarie di rinnovi e vantaggi di vario genere, solo i docenti universitari e i dirigenti del comparto difesa e sicurezza sono stati oggetto di totale disinteresse e questa è una decisione politica e non procedurale, anche perché non si comprende quale difficoltà sussista nell’applicazione della normativa nei tempi previsti.

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  21. “Questo intervento conferma la volontà del Ministero, che il ministro Bernini si onora di rappresentare, di profondere il massimo impegno per valorizzare il corpo docente universitario e per rafforzare gli investimenti a favore del capitale umano.”

    Intervento? Praticamente un obbligo di legge passato per intervento?

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    • …appunto! Ci pigliano in giro, e non da oggi! Purtroppo è la triste realtà di un potere politico che è forte con i deboli (e noi lo siamo, complici i non pochi colleghi che siedono nei banchi parlamentari o che fanno attivamente politica) e debole con i (poteri..) forti

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  22. Non mi è chiarissimo il discorso sulla aliquota massima, minima o media in relazione a quando viene messo in busta paga l’adeguamento ISTAT. Anzi, direi che la tempistica è irrilevante, a meno che non mi sfugga qualcosa: nel 2024 o nel 2025 e oltre si pagheranno le imposte sulla base del reddito annuale, dunque l’ammontare (di imposte) per l’intero anno di riferimento sarà sempre il medesimo.

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    • Come già notato più volte in questi commenti, e credo per primo da Alberto_59
      il 03/12/2023, per legge gli arretrati corrisposti con molto ritardo, e precisamente dopo l’anno solare di riferimento, sono soggetti all’aliquota media del sogetto, anziché alla sua aliquota massima, come di norma. Quindi, se gli arretrati dell’adeguamento 2024 ci saranno corrisposti da gennaio 2025 in poi, ci pagheremo sopra meno tasse. La differenza non è enorme, e dipende ovviamente dalle proprie aliquote.

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        • Quindi, come scrive il Prof. Zani gli arretrati dell’adeguamento Istat rientrano nei redditi a tassazione separata per i quali vige la seguente tassazione:
          “Per gli arretrati (gli emolumenti arretrati sono tutti quelli che per effetto di leggi, di contratti collettivi, di sentenze o di atti amministrativi sopravvenuti o per altre cause non dipendenti dalla volontà delle parti, sono corrisposti per anni precedenti a quello in cui vengono percepiti), applicando all’ammontare percepito l’aliquota corrispondente alla metà del reddito complessivo netto del contribuente nel biennio anteriore all’anno in cui sono percepiti”.

          Rispondi
          • Scusate, ma e’ la sera del 15 Ago … non trovate ridicola la norma postata da Paolo? Come e’ possibile che uno dei piu’ importanti paesi al mondo abbia norme cosi’ contorte e inutilmentente ridicole?

            Mario

      • Scusa, ma allora perché i magistrati non prendono mai l’adeguamento l’anno successivo ma sempre nell’anno previsto? Non penso proprio che alla fine ci andiamo meglio noi.

        Rispondi
    • Infatti. Non esiste il concetto che se li prendi a fine anno saranno tassati con l’aliquota massima e quindi prenderai di meno perché a febbraio/marzo dell’anno successivo c’è sempre il conguaglio che, in tal caso, sarà più favorevole al contribuente, sennò lo Stato pure gli eventuali straordinari te li corrisponderebbe tutti in una volta a fine anno per guadagnarci.

      Rispondi
      • Caro Collega,

        Credo tu sia poco informato. Il conguaglio fiscale non riguarda gli arretrati. L’ eventuale ricalcolo su quelli è fatto da Agenzia delle entrate: si ricalcola l’aliquota media e solo se è più alta, l’ Agenzia ti chiede di versare la differenza senza interessi.

        Rispondi
  23. La risposta della Ministra è davvero burocratica e protocollare; in un certo senso anche offensiva della nostra intelligenza e dignità. Mah …

    Rispondi
  24. Il DPCM è stato firmato.
    Confermo adeguamento ISTAT del 4,8%.
    Ora si attende controllo Corte dei Conti e conseguente pubblicazione in gazzetta ufficiale.

    Rispondi
  25. Confermo il provvedimento già firmato. Lo stesso riporta la firma in calce al 18 luglio del 2024, ritengo che in questo periodo sia passato al vaglio della ragioneria dello Stato e quindi pronto alla pubblicazione sulla G.U.
    fine sett/fine ott. ne avremo riscontro sugli emolumenti mensili.

    Rispondi
    • Se davvero il D.P.C.M. è stato emanato il 18 luglio e ancora non è stato pubblicato significa che è tuttora al controllo preventivo di legittimità sugli atti del Governo da parte della Corte dei conti, che, come ho spiegato, non sempre va a finire bene e in caso contrario ritorna al Governo. Questo strano lungo periodo parrebbe confermare questa possibilità.
      Si sono poi verificati casi in cui il Ministero della Giustizia su richiesta di altro ministero (p.es. Università) ritarda ad arte la pubblicazione per ritardarne il più possibile gli effetti (in questo caso finanziari)… p.es. ipotizzo che a caso il decreto sia ipotizzato dopo il 24-27 (agosto/settembre/ottobre), il che lascerebbe ogni ateneo libero di corrispondere le nuove retribuzioni e gli arretrati a fine del mese successivo

      Rispondi
  26. Cosa significa questa frase”2. Il Ministro dell’economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti,
    le occorrenti variazioni di bilancio”? Sbaglio o non era presente negli scorsi DPCM?

    Rispondi
  27. Perché il ministro dell’economia dovrebbe apportare modifiche quando l’incremento è tutt’ a carico dei bilanci delle università?

    Rispondi
    • Per le Università è a carico dei bilanci. Per i Militari e le forse di Polizia, si provvede “nei limiti delle risorse all’uopo iscritte a decorrere dal medesimo anno nel Fondo da ripartire per l’attuazione dei contratti”. Può darsi quindi che tale fondo non sia sufficiente e serva una variazione di bilancio.

      Rispondi
  28. Art. 1
    A decorrere dal 1° gennaio 2024, le misure degli stipendi, dell’indennità integrativa speciale e degli assegni fissi e continuativi […] in vigore alla data del 1° gennaio 2023, sono incrementate in misura pari al 4,80 per cento.

    Quindi, l’incremento del 4,80% NON TIENE CONTO dei due precedenti incrementi dello 0,98% e dello 0,45% essendo stati percepiti dopo il mese di gennaio 2023.

    E’ corretto quello che dico?
    E’ corretto questo modo di procedere?

    Rispondi
    • Non è corretto. Anche se percepiti dopo l’1 gennaio, l’ aumento decorreva dall’1 gennaio. Infatti ci sono stati corrisposti gli aumenti da quella data.

      Rispondi
      • Confermo, non c’è errore nel testo del decreto . Si riesce a sapere quando il DPCM sarà pubblicato in GU? Se fosse pubblicato entro questa settimana, riusciremmo a percepire l’aumento e gli arretrati già con lo stipendio di settembre. Altrimenti, se viene pubblicato più tardi, credo che purtroppo si dovrà aspettare ottobre…

        Rispondi
    • Qui si parla dell’aumento riferito al 2024, che sarebbe del 4.8%. Gli altri aumenti che si citano sono gia stati applicati…

      Rispondi
  29. L aumento del 4 80% tiene conto solo dello
    0,98% che decorrerva dal 1 gennaio 2023.
    Difatti la percentuale si rifà agli emolumenti percepiti al gennaio 2023 già aumentati in virtù dello 0 98%

    Rispondi
  30. Orientativamente, con l’indicazione del 4.80 per cento, per le tre fasce di docenza, di quanto dovrebbe essere l’aumento mensile? Con l’adeguamento dello 0.98, se ben ricordo, fu di 20, 30 e 40 euro rispettivamente per Ricercatori, Associati e Ordinari. Scusate la richiesta di procedere ai ‘conti della massaia’ …. ma una ipotesi concreta potrebbe essere utile in questa fase di attesa …

    Rispondi
    • Il conto approssimativo lo può fare chiunque, ed è molto semplice e “personalizzato”. L’aumento sarà del 4.8% netto, rispetto all’ammontare netto del proprio stipendio. Quindi basta prendere l’importo netto del proprio cedolino in un mese “normale”, e calcolare il 4,8% di quell’importo.
      Esempio: stipendio mensile “normale” netto di 2150 € –> 4.8% di 2150 € = 103,2 €. L’aumento in questo caso sarà di circa 103 € (o, più probabilmente, intorno a 100 €, visto che l’aumento sarà tassato all’aliquota massima dell’individuo, che per definizione è un po’ più alta di quella media di tutto il resto dello stipendio).
      Poi ci saranno casi limite, ma più o meno funziona (già sperimentato negli anni scorsi).

      Rispondi
  31. Scusate perché vogliamo complicarci la vita con queste interpretazioni pindariche. E’ sufficiente vedere nei DPCM precedenti come funziona il tutto. La decorrenza, e quindi gli arretrati sono quelli dell’anno di riferimento (in questo caso gennaio 2024), ma si fa riferimento a quelli in vigore al primo gennaio dell’anno prima. In sostanza lo 0.98 % è vero che è arrivato solo quest’anno, ma con effetto retroattivo 1 gennaio 2023. Pertanto il 4,8% si andrà ad aggiungere allo 0.98% già inglobato.

    Rispondi
    • Danilo, è questa la natura codarda del docente universitario: non ha gli attributi per fare uno sciopero per i propri diritti come tutte le altre categorie di lavoratori, poi passa agosto a cercare conforto (diciamo così, l’espressione corretta sarebbe l’altra che tutti intuiscono) su una chat .

      Rispondi
  32. “Il DPCM sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale entro 30 giorni dall’approvazione della Corte dei Conti
    ASPMI
    08/20/2024 11:16 AM
    Al momento il Decreto è in attesa di registrazione della Corte dei Conti
    ASPMI
    08/20/2024 11:18 AM”

    Questo mi è stato risposto in chat ad una mia domanda circa le tempistiche di pubblicazione del DPCM. Quindi è ancora fermo alla Corte dei Conti….

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    • È solo una formula che vuol dire che, in casi limite, il ministero in questione può apportare modifiche di bilancio per far applicare per tempo la legge dello stato. Niente di particolare.

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  33. Caro Franco, ti hanno già risposto. Il provvedimento riguarda anche altre categorie oltre la nostra. Per queste ultime è necessaria una modifica di bilancio per recuperare i soldi necessari.
    Sono molto d’accordo con Lucio sulla natura codarda del docente, aggiungo anche che spero che nessuno del governo legga alcuni dei post perché se no altro che aumenti, ci retrocedono in terza elementare a rifare addizioni e moltiplicazioni…
    Un caro saluto

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