Le leggi della robotica relative ai robot dotati di un cervello [positronico] si ritrovano nei racconti di Isaac Asimov, e possono essere così enunciate
- Un robot non può recar danno a un essere umano o consentire che un essere umano riceva un danno.
- Un robot deve obbedire a ogni ordine dato da un essere umano, purché ciò non contrasti con le leggi precedenti.
- Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché ciò non contrasti con le leggi precedenti.
In uno dei suoi romanzi viene inoltre aggiunta una quarta legge, che per importanza e precedenza potremmo chiamare legge zero , così enunciata (di seguito in rosso come verrebbe poi modificata la prima legge)
- Un robot non può recar danno all’umanità o consentire che l’umanità riceva un danno.
- Un robot non può recar danno a un essere umano o consentire che un essere umano riceva un danno, purché ciò non contrasti con la legge precedente.
- Un robot deve obbedire a ogni ordine dato da un essere umano, purché ciò non contrasti con le leggi precedenti.
- Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché ciò non contrasti con le leggi precedenti.
Il pericolo di una legge simile è che la prima legge possa essere violata (e quindi un essere umano venga ucciso) nel caso in cui il robot riscontri un pericolo (opinabile) per l’umanità.