La memoria di Auschwitz e le domande attuali

Quest’oggi ho avuto l’occasione di partecipare ad un incontro, promosso dal Politecnico di Milano in occasione del Giorno della memoria, con relatore Stefano Levi Della Torre (già membro del Consiglio della Comunità Ebraica di Milano) dal titolo

La memoria di Auschwitz e le domande attuali

Di seguito alcune note sparse basate sugli appunti del sottoscritto

alcune date

  • il 27/01/1945 l’Armata Rossa sovietica entra nel campo di concentramento di Auschwitz
    • Primo Levi, nel I capitolo del suo libro “La tregua” del 1961, ricorda l’evento della liberazione ed i 4 cavalieri dell’armata rossa (testo parziale in calce)
    • con la legge 211/2000 (riportata in calce) del 20/07/2000 l’Italia istituisce il Giorno della memoria proprio il 27/01 di ogni anno, per commemorare le vittime della Shoah
    • il 01/11/2005 anche l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, con la risoluzione 60/7, conferma e istituisce il Giorno della memoria nel medesimo giorno (testo in calce)
  • zingari ed ebrei erano i destinatari principali del genocidio
    • alcuni ricorrevano al neo-marranesimo per sopravvivere
  • di quel periodo e di quegli eventi sappiamo, ma non conosciamo; abbiamo nozioni, ma non esperienza
  • è ovvio essere solidali con le vittime
  • perché alcuni sono stati conniventi?
    • un’atrocità di massa richiede conformismo, servono potere assoluto (che si combatte con la democrazia, che volutamente ha contrasto: i poteri dello stato sono indipendenti. La democrazia è un posto dove poter litigare in santa pace) e ventre sociale molle
  • attenzione a razzismo e antisemitismo
    • il razzismo ha di fondo un atteggiamento vittimistico delle politiche demagogiche (come fascismo e nazismo), giustificato da solidarietà all’esterno o da chiusura all’interno (nazionalismo, richiamo alla salvezza, sollecitare la paura antropomorfa)
      • le leggi razziali vennero pubblicate nel 1938 sulla rivista “Difesa della razza”
      • ci fu un documento degli scienziati razzisti sulla razza italiana, premessa al successivo sterminio
    • l’antisemitismo ha radici talvolta teologiche
  • quando si comprimono i diritti si sa forse dove si comincia, ma non dove si può andare a finire
  • la libertà è faticosa, esiste il fascino di adeguarsi al potere
  • la crisi economica è causata dalla finanza, non dall’immigrazione
  • onestà e buonafede non sono risolutivi
  • Claude Lévy-Strauss scrisse di storia e civiltà cumulative, l’idea di progresso
  • attenzione a non confondere tra quello che si dice, quello che si crede, quello che si fa
  • padre Agostino Gemelli nel 1924 scrisse, riguardo il suicidio di un docente ebreo: “Se morissero tutti i giudei, non è vero che al mondo si starebbe meglio?” (testo completo del necrologio in calce)

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Primo Levi, “La tregua”

La prima pattuglia russa giunse in vista del campo verso il mezzogiorno del 27 gennaio 1945. Fummo Charles ed io i primi a scorgerla: stavamo trasportando alla fossa comune il corpo di Sòmogyi, il primo dei morti fra i nostri compagni di camera. Rovesciammo la barella sulla neve corrotta, ché la fossa era ormai piena, ed altra sepoltura non si dava: Charles si tolse il berretto, a salutare i vivi e i morti.

Erano quattro giovani soldati a cavallo, che procedevano guardinghi, coi mitragliatori imbracciati, lungo la strada che limitava il campo. Quando giunsero ai reticolati, sostarono a guardare, scambiandosi parole brevi e timide, e volgendo sguardi legati da uno strano imbarazzo sui cadaveri scomposti, sulle baracche sconquassate, e su noi pochi vivi.

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Legge 211/2000

Art. 1 comma 1 – La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria“, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonche’ coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.

Art. 2 comma 1 – In occasione del “Giorno della Memoria” di cui all’articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto e’ accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinche’ simili eventi non possano mai piu’ accadere. La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sara’ inserita nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato.

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Risoluzione ONU 60/7

The General Assembly,

  • Reaffirming the Universal Declaration of Human Rights, which proclaims that everyone is entitled to all the rights and freedoms set forth therein, without distinction of any kind, such as race, religion or other status,
  • Recalling article 3 of the Universal Declaration of Human Rights, which states that everyone has the right to life, liberty and security of person,
  • Recalling also article 18 of the Universal Declaration of Human Rights and article 18 of the International Covenant on Civil and Political Rights, which state that everyone has the right to freedom of thought, conscience and religion,
  • Bearing in mind that the founding principle of the Charter of the United Nations, “to save succeeding generations from the scourge of war”, is testimony to the indelible link between the United Nations and the unique tragedy of the Second World War,
  • Recalling the Convention on the Prevention and Punishment of the Crime of Genocide, which was adopted in order to avoid repetition of genocides such as those committed by the Nazi regime,
  • Recalling also the preamble of the Universal Declaration of Human Rights, which states that disregard and contempt for human rights have resulted in barbarous acts which have outraged the conscience of mankind,
  • Taking note of the fact that the sixtieth session of the General Assembly is taking place during the sixtieth year of the defeat of the Nazi regime,
  • Recalling the twenty-eighth special session of the General Assembly, a unique event, held in commemoration of the sixtieth anniversary of the liberation of the Nazi concentration camps,
  • Honouring the courage and dedication shown by the soldiers who liberated the concentration camps,
  • Reaffirming that the Holocaust, which resulted in the murder of one third of the Jewish people, along with countless members of other minorities, will forever be a warning to all people of the dangers of hatred, bigotry, racism and prejudice,
  1. Resolves that the United Nations will designate 27 January as an annual International Day of Commemoration in memory of the victims of the Holocaust;
  2. Urges Member States to develop educational programmes that will inculcate future generations with the lessons of the Holocaust in order to help to prevent future acts of genocide, and in this context commends the Task Force for International Cooperation on Holocaust Education, Remembrance and Research;
  3. Rejects any denial of the Holocaust as an historical event, either in full or part;
  4. Commends those States which have actively engaged in preserving those sites that served as Nazi death camps, concentration camps, forced labour camps and prisons during the Holocaust;
  5. Condemns without reserve all manifestations of religious intolerance, incitement, harassment or violence against persons or communities based on ethnic origin or religious belief, wherever they occur;
  6. Requests the Secretary-General to establish a programme of outreach on the subject of the “Holocaust and the United Nations” as well as measures to mobilize civil society for Holocaust remembrance and education, in order to help to prevent future acts of genocide; to report to the General Assembly on the establishment of this programme within six months from the date of the adoption of the present resolution; and to report thereafter on the implementation of the programme at its sixty-third session.

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Necrologio di padre Agostino Gemelli

Un ebreo, professore di scuole medie, gran filosofo, grande socialista, Felice Momigliano, è morto suicida. I giornalisti senza spina dorsale hanno scritto necrologi piagnucolosi. Qualcuno ha accennato che era il Rettore dell’Università Mazziniana. Qualche altro ha ricordato che era un positivista in ritardo. Ma se insieme con il Positivismo, il Socialismo, il Libero Pensiero, e con il Momigliano morissero tutti i Giudei che continuano l’opera dei Giudei che hanno crocifisso Nostro Signore, non è vero che al mondo si starebbe meglio? Sarebbe una liberazione, ancora più completa se, prima di morire, pentiti, chiedessero l’acqua del Battesimo.

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