Trasparenza: un adempimento o un’opportunità?

Questa mattina, presso l’Auditorium Martinotti dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, ho partecipato al convegno dal titolo

“Trasparenza: un adempimento o un’opportunità?”

Il principio della trasparenza ha trovato un forte alleato nel processo di digitalizzazione che ha reso l’informazione disponibile a un numero indefinito di soggetti che possono fruirne in ogni momento da luoghi fisici diversi.

Ma come bilanciare contemporaneamente trasparenza e privacy? Come la trasparenza può migliorare la performance della pubblica amministrazione e il rapporto con i cittadini? Quanto costa, in termini di risorse, l’adempimento degli obblighi normativi?

Questo il programma dell’incontro

  • Saluti introduttivi
  • Interventi
    • Margherita Ramajoli – Università di Milano-Bicocca: “Il difficile bilanciamento tra trasparenza e privacy
    • Tommaso Agasisti – Politecnico di Milano: “La trasparenza come strumento manageriale per il miglioramento delle performance delle PA
  • Modera il dibattito

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Di seguito alcune note basate sugli appunti del sottoscritto

  • Cristina Messa
    • trasparenza è un tema condivisibile e che va discusso tra gli atenei; le università sono un buon modello per parlarne perché lo fanno da anni, e non è necessariamente solo un aggravio burocratico, ma anche un principio democratico, una diffusione di dati, è utile ai fini della prevenzione della corruzione, e anche per poter confrontare diverse Pubbliche Amministrazioni (PA)
    • il nostro piano strategico tiene conto di importanti aspetti qualitativi quali l’accountability, il merito, la trasparenza; tuttavia la selva di informazioni non rende facile capire quali siano quelle fondamentali
    • l’epoca digitale ha permesso a tutti di accedere a tante info (vere e non), ed è compito della PA non di filtrare le informazioni, ma renderle comprensibili e chiare, anche con livelli diversi di fruizione
  • Ferruccio Resta
    • già organizzare questo evento pubblico è un segno di coraggio, perché mettiamo tutto in pubblico
    • per Filippo Turati, la casa della Pubblica Amministrazione dovrebbe essere di vetro
    • difficile rapporto tra trasparenza e privacy; serve fermarsi un attimo e capire l’obiettivo della trasparenza, non dando niente per scontato
    • cos’è la trasparenza oggi? è un’azione di mitigazione di un rischio, concetto che nasce nell’impiantistica industriale, e va riportata in questo alveo
    • il rischio zero non esiste (non cadere nell’ipocrisia), e quindi serve avere la responsabilità di prendersi il rischio: studiare il pericolo e valutare frequenza e impatto del rischio, valutando ciò che reputiamo accettabile
  • Margherita Ramajoli
    • la trasparenza è il miglior disinfettante in democrazia, è una tecnica per consentire l’esercizio di un diritto di essere informati
    • le politiche per attuare la trasparenza possono essere diverse, e a seconda della strategia cambia il ruolo che si vuole avere
    • legge 241/1990, fornire dati richiesti da un soggetto titolato; DLgs 33/2013 poi aggiornato nel 2016,un tutto per tutti, che comporta un agire iniziale
    • la trasparenza può venir vista anche come legittimazione; non è comunque un valore assoluto da essere perseguito, può comportare controindicazioni
    • il punto di equilibrio tra trasparenza (DLgs 33/2013) e privacy (DLgs 196/2003, “Codice della privacy”) non è facile, perché riguarda aspetti e valori differenti; si deve tener conto del principio di proporzionalità (serve? rapporto costi/benefici), che spesso però viene richiesto ad un giudice
    • il nostro contesto storico condiziona i valori: buona amministrazione è ritenuta quella non corrotta, e quindi la trasparenza viene vista come baluardo anticorruttivo
  • Tommaso Agasisti
    • ruolo della normativa sulla trasparenza nell’ambito dei dirigenti e non della parte politica, che si richiama al concetto di performance della PA
    • in un’ottica manageriale, trasparenza è rendere evidente il nesso tra premessa e risultati conseguiti; attenzione all’errore che fa la norma di richiedere di rendere trasparenti i processi e non il risultato, ipotizzando poi un’azione transitiva
    • quale dev’essere il vero oggetto di monitoraggio della trasparenza? ripartire discutendo degli obiettivi dati dallo shareholder ai funzionari pubblici, a lavorare in un certo modo
    • il funzionario accede per concorso (si richiede competenza), non è democraticamente eletto (l’aspetto politico)
    • modelli
      • principale agente: i cittadini attraverso la politica richiedono, ma non sono in grado di osservare, per cui si crea una norma per cui lo siano e si eviti l’azzardo morale
      • incentivi basati sulla reputazione: l’azione resa pubblica crea un incentivo ad ottenere un risultato
      • accountability: è corretto in assoluto avere la massima accessibilità di uso delle risorse pubbliche
    • misurare i risultati dell’azione amministrativa è cosa complicata, e talvolta non sono frutto dell’azione amministrativa
    • cercare di capire il vero contenuto informativo che interessa il soggetto a cui ci rivolgiamo; chi accede alle pagine della sezione Amministrazione trasparente presente sul nostro sito istituzionale? quante vote? con che frequenza? spesso sono gli stessi utenti che quelle pagine le popolano
    • il vero accesso pubblico dipende dalle capacità di chi carica e di chi analizza i dati pubblicati, non solo dalla presenza del dato
  • dibattito
    • FR: oggi la trasparenza è solo per l’anticorruzione; si deve tener conto di efficienza, velocità, costo
    • CM: quindi si parla di trasparenza ci si deve misurare con una misura etica legata alle persone
    • TA: la trasparenza intesa come condivisione totale (vedi blockchain) è una possibile accezione, va identificato però il soggetto a cui condividere; attenzione al focalizzarsi sullo strumento anziché sull’obiettivo

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