con.Scienze 2019

Sono stato invitato a fare un intervento in occasione del convegno di con.Scienze (Conferenza Nazionale dei Presidenti e dei Direttori delle Strutture Universitarie di Scienze e Tecnologie) sulla innovazione didattica che si svolgerà venerdì 13/12/2019 a Firenze presso Villa Ruspoli.

Il convegno è organizzato per approfondire la tematica dell’innovazione didattica relativamente ai corsi universitari in discipline scientifiche, mostrare come le nuove metodologie didattiche e tecnologiche possano essere utilizzate in ambito scientifico, sottolineare l’importanza e il contributo del Piano Lauree Scientifiche (PLS) in questo campo, fornire una panoramica delle attività svolte nelle varie università.

Il titolo del mio intervento sarà

“Learning is an experience, not a download”: LabST2@PoliMi

e di seguito ne trovate l’abstract

Il laboratorio ST2 del Politecnico di Milano si propone di studiare e sperimentare nuove metodologie e tecnologie didattiche in ambito universitario (ma non solo) nell’insegnamento della fisica (ma non solo), valorizzando la molteplicità di interazioni possibili tra lo studente e il docente. Se da un lato serve lavorare a un cambio radicale del processo di apprendimento, uscendo da stereotipi educativi e aprendoci come docenti a innovazioni tecnologico-pedagogiche, dall’altro vanno riconosciuti lacune e misconcetti presenti negli studenti così da fornir loro alcuni validi ed efficaci strumenti che tentino di colmarli. L’interazione tra scuola secondaria e università non può quindi che partire da un ragionamento comune e condiviso che ha le basi nelle 3 regole sull’apprendimento.

“Bridge the gaps” è il motto che sostiene i MOOCs (Massive Open Online Courses) realizzati del Politecnico di Milano a partire dal 2004 e caricati sul portale POK (Polimi Open Knowledge), in un approccio completamente open e gratuito. L’integrazione dei MOOCs nel processo di apprendimento può cambiare e migliorare l’educazione in ambito universitario aumentando le possibilità di accesso, diminuendo il rischio di drop-out e fornendo un approccio più flessibile all’apprendimento; possono quindi essere una modalità didattica che ben si presta ad un apprendimento massivo soprattutto se integrati in una progettazione didattica mista (blended learning), come ad esempio mostrato dai Corsi di ripasso di fisica erogati a tutte le matricole dell’Ateneo.

Se è noto che ormai gli studenti hanno a disposizione una quantità di materiale principalmente digitale pressoché infinita, questo pone però la necessità di discernere ciò che sia corretto dalle falsità e di avere una spiegazione attendibile e competente di ciò che si sta leggendo/osservando; risulta quindi rilevante, ancor più di colmare le lacune, l’identificazione dei misconcetti presenti negli studenti, perché più difficili da rimuovere e poi sostituire con la giusta percezione del fenomeno fisico. In tale direzione si muove il progetto internazionale “Highlight misconceptions in Physics”, con l’obiettivo di costruire strumenti ad hoc per individuare e poi superare i misconcetti mostrati nella fisica dagli studenti, con una filosofia di accesso OER (Open Educational Resources).

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Di seguito le slide che verranno mostrate e qui il link per scaricarle, anche se non si possono scorrere i video che utilizzerò all’incontro

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