Ignoranza
Credo che quando si è ignoranti su un certo tema si debba prima tacere ed ascoltare, per poi chiedere e studiare.
…faccio collezione di attimi
Credo che quando si è ignoranti su un certo tema si debba prima tacere ed ascoltare, per poi chiedere e studiare.
La scelta di una “fede” (sia essa religiosa, politica, sportiva o altro) non deve avere come fondamento una persona, ma un ideale: le persone cambiano, i ruoli girano, gli ideali restano.
Una persona non va mai giudicata in quanto tale, ma solamente per ciò che compie o ciò che pensa; sarà ogni suo comportamento ed ogni suo pensiero a caratterizzarla.
Devo molto ai miei genitori: in particolare mio padre mi ha insegnato la curiosità, la voglia di capire e sapersi stupire, mentre mia madre il sorriso, la semplicità di cuore e la bontà d’animo.
L’insegnamento è l’arte della proposta motivata: come uno chef, va trovato il modo migliore di proporre il piatto per farlo comprendere ed eventualmente apprezzare.
La fortuna è una composizione coerente di scelte personali leali e coraggiose; ecco perché va costruita pazientemente, più che ricercata con ossessione.
Rispetto alla sostanza, la forma non è né superflua né secondaria, ma complementare: acquisisce pari dignità della prima non appena quest’ultima sia presente.
Cosa mi fa pensare e scrivere di vivere la vita cogliendo l’attimo? Perché nella vita nulla è dovuto, tutto è una conquista, e questo le conferisce (alla vita) sapore.
La politica dev’essere propositiva alla società, piuttosto che riflessiva della società: per questo deve anzitutto proporre e sviluppare idee, e non cercare solamente consensi.
Sono un inguaribile ottimista, e realista: pensare al peggio fa star male, e non aiuta a risolvere la questione, quindi due buoni motivi per avere una visione positiva.
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