Termine perentorio e ordinatorio

Spesso negli atti normativi (istanze, decreti, contratti, …) sono indicati termini o scadenze entro i quali compiere alcune attività, ma tali termini possono avere delle ricadute differenti e si distinguono in due tipologie:

  • un termine si dice perentorio se nel caso in cui esso non venga rispettato l’attività richiesta anche se svolta viene ritenuta non valida, e vengono inoltre comminate delle sanzioni conseguenti; ciò ha lo scopo di rendere obbligatoria l’attività, essenziale, e provare a dare una certezza al fatto che essa venga svolta come richiesto.
  • un termine si dice ordinatorio se nel caso in cui esso non venga rispettato non vi sono comunque successive conseguenze (pur se in alcune situazioni sia evidente il disagio creato); la ratio sottostante a questa tipologia di termine è quella di dare un ordine, un indirizzo, allo svolgimento dell’attività.

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